ICPAL. Archivio storico di restauro (1945 - 2010)
1.773 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Consistenza archivistica: 1773 unità archivistiche
Il Fondo conserva i fascicoli con le schede, corrispondenza, verbali e altra documentazione che testimoniano l'attività di restauro svolta.
Storia archivistica:
L’archivio raccoglie la documentazione relativa agli interventi effettuati dall’Istituto centrale per la patologia del libro tra il 1953 e il 2010.
La fascicolazione, probabilmente, è avvenuta successivamente rispetto alla fase di creazione dei documenti e ciascun fascicolo è stato pensato per accogliere documentazione relativa all’intervento su uno o più beni di stessa provenienza. Le unità archivistiche presentano dunque, una segnatura composta dall’anno in cui è stata aperta la pratica e da un numero d’ordine progressivo in accordo con i registri dei restauri.
La numerazione progressiva si interrompe il 22 ottobre del 1977 per ricominciare nel registro successivo, il 18 novembre 1977. Non è raro che, prima di quell’anno, manchino alcuni fascicoli mentre, successivamente, in caso di mancato reperimento della documentazione relativa alla pratica, è stato comunque creato il fascicolo, anche se vuoto.
Per quanto riguarda i criteri di ordinamento è stata presa la segnatura originale come elemento che accompagna l’intero corpus, sono state mantenute anche le partizioni per anno così come era stato fatto nel momento della collocazione dei fascicoli nelle cassettiere.
Per descrivere il fascicolo è stato riportato il titolo originale, composto, il più delle volte, dalla città di provenienza del materiale librario e dal committente, ossia l’ente conservatore o gli enti, quali le Soprintendenze, incaricate della tutela del bene. Nel caso in cui, soprattutto in anni meno recenti, i beni restaurati appartengano a privati, il titolo corrisponde al nome del possessore del materiale. Compare, invece, il nome di un laboratorio di restauro esterno nel caso in cui i beni, che possono avere diversa provenienza, siano stati consegnati per la disinfezione, necessaria per effettuare l’intervento.
Per quanto riguarda il contenuto dei fascicoli, è in evidenza la tipologia di intervento effettuato sul bene che consiste, generalmente, in volumi manoscritti o a stampa, cartacei, pergamenacei o membranacei, ma anche in disegni, incisioni, carte geografiche, carteggi e cimeli.
L’intervento corrisponde al restauro o/e disinfezione e disinfestazione, trattamenti che spesso precedevano il restauro presso ditte esterne sprovviste delle attrezzature necessarie. A partire dagli anni ’80 del Novecento l’Istituto centrale per la patologia del libro svolge anche la funzione di verifica tecnica dei progetti di restauro e dei preventivi stilati da ditte esterne.
La descrizione prosegue con l’indicazione delle schede tecnico-operative per il restauro (non sempre presenti), il cui modello varia nel corso degli anni, divenendo sempre più complesso nella sua articolazione, ma che generalmente include una parte anagrafica e la descrizione dello stato del bene prima dell’intervento, sezioni afferenti ai vari laboratori (fisica, chimica, biologia) e l’indicazione dell’eventuale riproduzione fotografica del processo di restauro.
Infine, sono state indicate le tipologie documentarie presenti nel fascicolo. Questo solitamente contiene, oltre alle schede operative, i verbali di consegna e di restituzione, documentazione sull’invio e la restituzione dei beni, elenchi degli stessi, preventivi e fatture, corrispondenza spesso relativa alla richiesta di intervento, alle attività di restauro e all’autorizzazione ministeriale al trattamento e, talvolta, estratti bibliografici sul bene restaurato.
I fascicoli si presentano piuttosto omogenei nel contenuto sebbene alcuni conservino anche frammenti di fogli o delle coperte dei codici, rilievi e repertori delle filigrane, residui dell’operazione di legatura, schemi di fascicolazione, radiografie dei volumi e fotografie.
È stato inoltre segnalato, sempre nell’ambito della descrizione, il numero di documenti presenti nel fascicolo, elemento propedeutico ad una successiva fase di digitalizzazione dell’archivio.
Nota dell'archivista:
Il lavoro è iniziato nel gennaio 2023 grazie all’incarico che l’ICPAL ha dato alla società Memoria srl. Il lavoro è stato svolto dal gruppo di lavoro composto dalle archiviste Manuela Costa, Claudia Dattero e Giulia Merluzzi, in collaborazione con Cristina Saggioro e Susanna Oreffice.
Ha coordinato tutte le attività Nicoletta Valente.
L’ICPAL ha seguito con interesse e viva partecipazione tutte le attività, in particolare la Direttrice Aurora Raniolo, la RUP Martina Federici e la funzionaria Irene Cristofari.
Condizione di accesso:
accessibile previa autorizzazione
Stato di conservazione:
ottimo
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
Link risorsa: https://archimista-icpal.cultura.eu.ngrok.io/fonds/454